Une estampe est le point de connexion entre ce que l’artiste a vu et interprété et ce qu’il veut produire. Grâce à des années d’expérimentation avec différentes techniques et à l’interaction de ces techniques avec divers papiers et leurs surfaces, Bossi a fait de ce passage fondamental une forme d’art. Ce livre raconte une histoire qui parle d’un voyage technique, artistique et humain très unique. Les souvenirs et les exemples qu’il fournit ici constituent des informations pour comprendre une période importante dans l’évolution de la photographie.
A print is the point of connection between what the artist has seen and interpreted and what they want to produce. Through years of experimentation with different techniques and the interaction of those techniques with various papers and their surfaces, Bossi has made this fundamental passage an art form. This book recounts a story which speaks of a very unique technical, artistic, and human journey. The recollections and examples he provides here constitute information to understand an important period in the evolution of photography.
Cesare Bossi ha speso, con granitica dedizione, oltre quarant’anni nella sperimentazione delle tecniche di stampa fotografica e ha fondato a Firenze l’ACSAF (Archivio Contemporaneo Stampa d’Arte Fotografica) che oggi costituisce una miniera preziosa e inesplorata di materiali e strumenti ormai introvabili, stampe e prove tecniche uniche, oltre a un tesoretto di carte di ogni genere e formato. Il suo percorso tecnico e artistico si è fatto strada nel mondo della stampa d’arte fotografica a partire da un laboratorio aperto negli anni ottanta in via delle Terme, che lui definisce “una bottega artigiana dedicata alla fotografia”, arrivando a ricevere commissioni dagli Stati Uniti e giungendo fino in Cina o in Russia per mostrare i risultati delle ricerche a professionisti e amatori venuti persino dalla Siberia. In queste pagine Bossi racconta come abbia sperimentato e approfondito una grande varietà di tecniche di stampa analogica, passando dai chimici alla stampa all’argento, dal sistema dye transfer agli inchiostri Piezography per la stampa digitale. Lo ha guidato in questa incessante ricerca – che lo ha portato, quasi senza rendersene conto, all’invenzione del nuovo metodo di stampa a pennello – l’incrollabile convinzione che la stampa sia parte integrante e imprescindibile del processo fotografico. Le sfide tecniche della professione e le amicizie e collaborazioni nate in camera oscura – con aziende come Kodak, Ilford, Canon e con fotografi noti come Luigi Ghirri, Joel-Peter Witkin, Ansel Adams e Alberto Bevilacqua -, testimoniate anche da una selezione di lettere illustrate nel volume, si intrecciano in una narrazione coinvolgente in cui fatti, incontri e aneddoti assumono quasi il tono dell’avventura, restituendo l’atmosfera di anni in cui sperimentare nella stampa fotografica in Italia significava scontrarsi con le dinamiche del mercato e delle multinazionali, ma anche muoversi su territori ancora poco battuti e fertili per nuovi straordinari raggiungimenti.
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